2018, ovvero l’anno di Instagram

Sempre più grande, sempre più affollato, sempre più bello.

Nuovo comandante della rivoluzione digitale – o, come direbbe Ale Baricco, del Game –, reduce da un ultimissimo aggiornamento strutturale, sempre pronto ad annunciare novità, è lui Mr. Social 2018: Instagram.

Tutti d’accordo, amanti o detrattori: è il social network maggiormente improved di questi ultimi anni, con la sua disarmante capacità di attrarre non più soltanto i teen, ma anche i più grandicelli e, soprattutto, quelli che ormai senza paura possiamo definire: «ex Facebookiani».

Lanciato nel 2010, acquistato da Zuckerberg nel 2012, ha avuto un’impennata nel 2014 ed è in ascesa da un paio d’anni anche in Europa. Non ha mai avuto paura di: cambi di colore, stravolgimento del logo, rivoluzioni di vario tipo.

Al centro del suo successo, oggi, ci sono i numeri, o meglio le interazioni. Dapprima considerate di secondaria importanza all’interno di una piattaforma dove contava invece l’attimo, lo scatto, l’immagine, la foto; a differenza di Facebook, dove ha sempre avuto un ruolo chiave per gli utenti il seguito che il post riusciva ad avere (la quantità di commenti, in origine, e poi di reactions). Ora, invece, le interazioni fra utenti assumono anche per IG la centralità del funzionamento: emoji slider, sondaggi e possibilità sempre nuove di interagire con un feed o, soprattutto, grazie alle Stories: questo è il punto.

Le Stories, ecco: le vere protagoniste di questo giochino che ormai dovrebbe contare circa un miliardo di utenti attivi, che non sentono – o in ogni caso avvertono meno, rispetto al recente passato – più barriere di età, genere, gusti fra i naviganti. E che pian piano convince aziende anche medio-piccole a investire budget in Advertising, spesso e volentieri col prezioso supporto dei mitici influencer della rete.

Così, tra un nuovo filtro ed esperienze condivise sempre più stravaganti, IG ha conquistato il web.

Giusto per capirci: indovinate quante volte, nel corso del 2018, l’emoji cuore (esatto, questa qui: ❤️) è stata utilizzata nei commenti dei feed di Instagram? Indovinate. Più di 14 miliardi di volte. Non il like alla foto eh: l’emoji.

Quattordici miliardi di volte. Pazzesco.

Anzi: pazzi, tutti quanti.

Come dicevamo, la vera forza di IG è stata non aver paura di rinnovarsi, cambiare, rivoluzionarsi e rivoluzionare. Pensate: a inizio 2018 è stato reintrodotto parzialmente, dopo la sua scomparsa,  il criterio cronologico dei post. Quindi, come per FB, ha assunto nuovamente importanza (anche e soprattutto per le pagine aziendali) l’orario di pubblicazione.

Passo indietro, nuovo successo. Chapeau. I vincenti fanno così.

Swipe-up, geotag e i soliti hashtag: chissà cos’altro t’inventerai, Instagram, per sorprenderci ancora.

Sei tu il re del 2018.

In bocca al lupo, ché migliorare non sarà facile.

Buon anno anche a te!